Elanor

Ormai da diversi mesi è nato un progetto guidato da un gruppo di ragazzi liceali che mi entusiasma. Ha il cuore pulsante di una jam session, lo sguardo inchiodato alla bellezza e l’attenzione ai dettagli di una piccola startup.

A piccoli passi, proprio in un periodo complicato, silenziosamente e senza mollare si sta facendo conoscere a Genova (e non solo) tra studenti e professori. Grandi speranze!

Consiglio di curiosare tra le playlist youtube e sul profilo twitter per rimanere aggiornati.
E intanto, ecco qui il manifesto (col botto!) di questa piccola/grande rivoluzione culturale.

#innamoratidellabellezza

Siamo un gruppo di studenti liceali genovesi, innamorati della Bellezza e con tanta voglia di non smettere di godersela.

La Bellezza ci attrae, incanta, seduce. Succede sui social, ma anche con la natura, l’arte, i racconti, la scienza. Platone scrive che la parola “bello” (kalòs) deriva dal verbo kalèo, chiamare. E quando la Bellezza chiama, chiede una risposta, perché non basta mai, ne vogliamo di più.

Amiamo approfondire temi che ci interessano e cerchiamo maestri che sappiano provocare e mostrare strade possibili per trovare risposte alle nostre domande.

Per tutto questo abbiamo iniziato a fare (per ora) alcune cose:
– organizzare masterclass con i migliori professori di Genova, aperte a tutti i liceali genovesi che vogliono partecipare
– raccogliere un distillato di cose belle, senza pretese di assoluto e condividerlo con chi vuole. Abbiamo cominciato con le playlist sul nostro canale YouTube ma vorremmo anche arrivare a film, libri, serie tv…
– organizzare corsi di scrittura, retorica e altri laboratori che possano contribuire a aprirci la mente.

Perché Elanor?
Elanor è la figlia di Sam, uno dei protagonisti del Signore degli Anelli, il romanzo di Tolkien da cui sono nati film e serie tv. Alla fine del racconto, Frodo, l’altro protagonista, consegna il libro in cui ha scritto tutta la storia dell’anello e del loro mondo a Sam, che a sua volta lo passerà alla figlia, Elanor. Questo passaggio significa che Elanor eredita la memoria e la cultura con il compito di mantenere e portare avanti la sua civiltà.

Noi siamo come Elanor, ereditiamo una cultura incredibile, fatta di letteratura, arte, musica, scienza, diritto, filosofia e quello che vogliamo fare è custodirla, curarla e farla crescere. Come la fenice che abbiamo scelto per simbolo, luminosa come il fuoco, capace di rinascere dalle ceneri, ancora più bella.
Perché tutto questo?
L’idea è contagiare la passione per la Bellezza, conoscere meglio noi stessi, contribuire alla creazione della cultura.

E poi vediamo che succederà.

Vivere o vivere bene?

Tornano le jam session, torna questa piccola pazzia di trovarsi in un laboratorio filosofico in cui un gruppo di liceali pensa e soprattutto cerca e domanda. E nascono connessioni, intuizioni e la bellezza di condividere le aspirazioni più profonde e non rimanere incastrati nei suggerimenti mono-tono di youtube.

Abbiamo riscoperto e letto insieme alcuni passi dei Ricordi di Marco Aurelio, un articolo della Costituzione Italiana, lo scambio tra Critone e Socrate e questo quadro di Friederich, meno famoso del Viandante sul mare di nebbia, ma tutto da contemplare (qui in HD).

Il filo rosso delle nostre sessioni di improvvisazione?
Socrate avrebbe detto:
Rifletti, adesso, se resta vero o meno che estremamente importante è non tanto vivere quanto vivere bene.


ps. per i curiosi ecco il dialogo tra Critone e Socrate, quando il primo propone al secondo di fuggire la condanna a morte evadendo di notte e contravvenendo le leggi (tempo di lettura 3 min):

SOCRATE
Unito a una corretta visione delle cose, Critone, il tuo zelo sarebbe anche apprezzabile: ma in caso contrario, quanto più è vivace e tanto più si fa fastidioso. È perciò opportuno esaminare se dobbiamo o no imbarcarci in questa impresa: del resto non è questa la prima volta, io ho fatto sempre in modo di seguire solo quel ragionamento che, fra i vari che rimugino dentro di me, dopo ponderata riflessione risultasse il migliore. E i ragionamenti che sostenevo prima non posso buttarli adesso a mare solo perché mi è toccata questa sorte: al contrario, mi appaiono più o meno sotto la stessa luce e continuo a tenerli nel massimo conto, esattamente come prima. Se non riusciremo ora a trovarne di meglio, sappilo, non ti darò retta neanche se il potere della gente viene ad agitarci davanti, come a dei bambini, spauracchi anche peggiori di questi, scagliandoci addosso ceppi, condanne a morte o confische di beni. Come fare, a valutare la situazione nel modo più equilibrato? Direi di prendere, per cominciare, il tuo argomento dell’opinione della gente. Avevamo o no ragione ad affermare ripetutamente che di alcune opinioni bisogna tener conto, di altre no? Forse che l’affermazione era ragionevole prima della mia condanna a morte, mentre ora risulta evidente che si diceva così, tanto per dire, ed era in realtà tutto un gioco, uno stare a chiacchiera? Voglio proprio vedere insieme a te, Critone, se quell’argomento mi apparirà sotto una luce uguale o diversa, ora che mi trovo così: e se lo manderemo a farsi benedire o vi aderiremo. Secondo me si è sempre inteso, da parte di quelli che ritengono di aver qualcosa da dire, più o meno quel che ho sostenuto io poco fa: delle opinioni umane alcune vanno tenute in considerazione, altre no. Per gli dèi, Critone, non ti par corretto questo? Per quanto è umanamente verosimile tu non corri il rischio di morire domani, e la presente congiuntura non dovrebbe obnubilare il tuo giudizio. Ti soddisfa quest’affermazione che non tutte le opinioni umane sono apprezzabili, ma alcune sì e altre no, e non quelle di tutti ma di alcuni sì e di altri no? Che mi dici? Non è corretto?

CRITONE
Lo è.

SOCRATE
Si tratta dunque di apprezzare le opinioni buone, ma non quelle cattive?

CRITONE
Sì.

SOCRATE
E buone non sono forse quelle degli uomini saggi, cattive quelle degli stolti?

CRITONE
E come no?…

SOCRATE
Ora dimmi come la mettevamo su quest’altro punto. Uno che si dedica specificatamente alla ginnastica fa attenzione all’elogio, al biasimo e all’opinione di chiunque o solamente di un medico o di un istruttore?

CRITONE
Solamente di costui.

SOCRATE
Dunque è il caso di temere i rimproveri o gradire gli elogi di quello solo, non della gente in genere.

CRITONE
Chiaro.

SOCRATE
Dovrà allora comportarsi, e far ginnastica, e mangiare e bere, seguendo le direttive di quell’unico che è esperto e ci capisce, piuttosto che di tutti gli altri?

CRITONE
Proprio così.

SOCRATE
Bene. E se d’altro canto a quell’unico vorrà disubbidire, disprezzandone opinione ed elogi e privilegiando quelli della gente, che pur non ne capisce niente, non ne risentirà alcun danno?

CRITONE
E come no?…

SOCRATE
E che tipo di danno? Dove tende, a quale parte della persona del disubbidiente?

CRITONE
Ma è chiaro, al corpo: è questo, che rovina.

SOCRATE
Giusto. E – senza addentrarci in ogni minuzia – non è lo stesso anche per il resto, Critone? Riguardo cioè al giusto e all’ingiusto, al brutto e al bello, al buono e al cattivo, su cui ora dobbiamo decidere, dobbiamo seguire e temere l’opinione della gente o di quell’unico – se c’è – che se ne intende, che bisogna riverire e temere più che tutti quanti gli altri? E se non daremo retta a lui, finiremo per corrompere e guastare quella parte di noi che per opera di ciò che è giusto diventa migliore, e con l’ingiusto si deteriora. È una sciocchezza, questa?

CRITONE
Ti do ragione, Socrate.

SOCRATE
Proseguiamo: se tralasciando di seguire il parere di chi se ne intende roviniamo quella parte di noi che con ciò che è salutare migliora e con ciò che è malsano si corrompe, una volta che sia corrotta ci resta possibile vivere? E si tratta del corpo, no?…

CRITONE
Sì.

SOCRATE
Ora, ci è mai possibile vivere con un corpo malandato e corrotto?

CRITONE
Assolutamente no.

SOCRATE
E ci sarebbe invece possibile vivere se fosse corrotta quella parte di noi che viene guastata dall’ingiusto, mentre dal giusto riceve giovamento? O giudichiamo inferiore al corpo quella parte di noi, qualunque essa sia, che è di pertinenza della giustizia e dell’ingiustizia?

CRITONE
Niente affatto.

SOCRATE
La giudichiamo, allora, superiore?

CRITONE
E di molto.

SOCRATE
Allora, carissimo, dovremo curarci di cosa dirà di noi non la gente, ma colui che di giusto e ingiusto se ne intende, lui solo, e la verità stessa. Quindi non è corretto, in primo luogo, questa tua proposta di curarci dell’opinione della gente sul giusto, il bello, il buono e i loro contrari. “Ma intanto” si potrebbe dire “la gente è in grado di darci la morte.”

CRITONE
Chiaro anche questo: si potrebbe effettivamente dire, Socrate, è vero.

SOCRATE
Ma, mio meraviglioso amico, il ragionamento che abbiamo fatto sin qui mi pare assomigliare ancora al precedente. Rifletti, adesso, se resta vero o meno che estremamente importante è non tanto vivere quanto vivere bene.

CRITONE
Certo che resta vero.

Acciambellarsi

Prendo la scusa di una parola di questa settimana per raccontare un progetto culturale che, semplicemente, avrei voluto (saper) lanciare io…!
Da anni seguo, leggo e mi godo a ritmi alterni questo sito, questa newsletter, questa rubrica, questo piccolo gioiello che è unaparolaalgiorno.it.
Una pagina culturale nata dalla passione di due ragazzi di Firenze, Giorgio e Massimo, che hanno trasformato l’amore per le parole in una missione e, credo ormai, in una professione full-time.
Inviare ogni giorno via mail una parola, raccontata nella sua storia etimologica, nelle pieghe degli usi che ha assunto nei secoli. Un regalo quotidiano per chi ama leggere, per chi scrive o per chi semplicemente desidera migliorare la sua lingua, il suo pensiero e quindi la sua vita, come spiega il Manifesto del progetto, con uno stile semplice e godibile, dal liceo in su.

E quest’anno ricorrono due anniversari, cui Giorno e Massimo hanno dedicato due libri che potrebbero vincere il posto del regalo che resta contro tanti black-friday “imperdibili” di questi giorni:
Dante libera tutti, in occasione dei 700 anni di Dante, “un’esplorazione delle libertà linguistiche, ma soprattutto intellettuali, con cui il Sommo può aiutarci a trovare la via nella nostra selva: quale esempio possiamo trarre da lui, oggi?”
Perché ci piacciono le parole, per i 10 anni di unaparolaalgiorno, in cui ci raccontano la passione per le storie che ogni parola nasconde: “alcune esplicite ed evidenti, altre riposte e intime: basta sapercele leggere dentro, imparare a riconoscerle, e quindi a raccontarle”.

Sul loro sito (e mailing list, ci si può abbonare gratuitamente) e tra le pagine di questi volumi, ci si sente a casa, coccolati dal caldo di una cultura raccontata con garbo e stile, con profondità e senza mai annoiare. Acciambellarsi – ecco la parola del giorno – sempre più vicino alla bellezza della nostra lingua, come accanto al fuocherello di un camino crepitante e familiare. E imparare ad abitare meglio la casa delle parole 5 minuti al giorno, con leggerezza, un po’ per volta.

Rendere piacevole la cultura, come riporta il manifesto di upag. Obiettivo raggiunto. Grazie ragazzi!

ps. unaparolaalgiorno è anche su Instagram, Twitter e Alexa!

Costruire un’idea

Devi tenere un discorso, fare una presentazione o anche solo una buona interrogazione?

Qual è il segreto di tanti grandi oratori e speaker politici? Trasferire nella mente degli ascoltatori la tua idea. “La”, cioè una idea, una sola, chiara il più possibile, “scrivibile” in una frase. E, come spiega Chris Anderson in questo video, è questo il tuo dono per chi ti ascolta (o, se preferisci, il tuo obiettivo quando devi convincere qualcuno di qualcosa): costruire un’idea nella mente del pubblico. Perché l’idea è “la forza più potente che determina la cultura umana“.

Un concetto semplice, che mi ha ricordato anche Inception, il capolavoro di Nolan. Ma intanto, suggerisco di godersi questo tutorial da uno dei padri dei TED Talks, con i suoi 4 punti da tenere sempre ben presenti prima di uno speech.

(e per farsi venire la voglia di rivederlo, ecco anche il trailer di Inception: https://www.youtube.com/watch?v=gzhcWpzUUIg)

Studiare meglio

Si tocca con mano nelle scuole e in ogni famiglia: tra DAD, isolamenti e quarantene, studiare non è facile, per niente. E rischiamo altri mesi di lockdown mentale e psicologico che non aiutano proprio nessuno.
Studiare bene significa anche stare bene e allora ecco alcuni consigli raccolti qua e là, non sempre realizzabili, ma che possono dare qualche spunto utile per migliorare, proprio in questi mesi di difficoltà. Prova a sceglierne un paio realizzabili e lavorarci per qualche settimana.

1. L’ambiente giusto
Trova il contesto di studio più adatto:
a) un tavolo pulito con spazio per tutto
b) presa elettrica per caricabatterie e connessione wifi se devi usare il pc
c) una sedia con postura corretta (eh sì, niente divano, letto, poltrona…)
d) meno persone possibili (esclusi altri che studiano).

2. Prima di iniziare
Programma quello che pensi di fare nel pomeriggio/mattina di studio, materia per materia, e verifica di avere tutti i materiali e le informazioni necessarie prima di iniziare. Definisci quando finirai e anche quando farai le pause e cosa farai nelle pause.

3. Elimina le distrazioni
Spegni il cellulare e toglilo dalla vista: lascialo in un’altra stanza.
Se ti servono tablet o pc, limita gli accessi alle app e siti che non c’entrano con quello che stai studiando.

4. Rumori di fondo
Se non sei in un ambiente silenzioso ascolta in cuffia musica classica o audio di ambienti naturali o di caffè/librerie (per esempio quelli che trovi qui: coffitivity.com). Per farlo usa preferibilmente un pc o, se devi usare lo smartphone, utilizza anche la app Forest per eliminare le distrazioni.

5. Crea la tua routine per iniziare
Definisci cosa farai ogni volta per focalizzarti sulla singola materia/argomento (per esempio: respirare a fondo per qualche secondo, mettere sul tavolo solo quello che serve per la materia/argomento, rileggere quello che devi fare, riguardare per 3 min gli appunti/schemi delle ultime cose studiate,…).

6. Trova il tuo ritmo
Misura la tua capacità di studio e la tua tenuta nel tempo. Aumenta giorno per giorno i minuti di concentrazione fino a quando avrai scoperto il tuo ritmo ottimale. Tieni traccia di quello che sei riuscito a fare e di quello che non hai fatto. Non sforzarti a oltranza per ore senza pause: cambia materia una volta concluso e fai pause in base al ritmo che hai definito prima di iniziare.

7. Scrivi
Si impara scrivendo: rivedi appunti, risintetizzali, sottolinea, fai schemi, mappe, quello che preferisci, ma produci materiali ogni volta che studi. Non pensare di sapere perché hai ascoltato, letto o capito. Devi saper comunicare e per farlo devi progettare i tuoi discorsi/scritti con una traccia scritta da cui partirai: i tuoi appunti.

8. Quando stai per distrarti
Fermati e scrivi su un foglio bianco la cosa che vorresti/dovresti fare/cercare: ci penserai quando avrai finito, intanto limitati a segnartela. Ora continua a studiare.

… e naturalmente, studia di mattina (presto), pomeriggio, ma dormi la notte e riposati la sera!

Se sposti costantemente il centro della tua attenzione, costringi il tuo cervello a dedicare tempo e sforzi a scartare, focalizzare e ricentrare i pensieri più e più volte su quello che dovresti fare. Ecco perché è possibile trascorrere un’intera giornata in multitasking, non fare nulla e sentirsi esausti alla fine: hai bruciato tutte le tua energie spostando l’attenzione da una cosa all’altra invece di fare progressi.
– Josh Kaufman