L’arma più letale

Cara Elisabetta, caro Giovanni,

non avevo ancora avuto modo di ringraziarvi e di rispondervi. Ricevere lettere di carta (e bigliettini o messaggi infilati di nascosto nelle tasche della giacca o nella borsa) è un’esperienza che avevo dimenticato. Emanano un calore che lo schermo non può neanche lontanamente riprodurre. Grazie! Ma allo stesso tempo, scusatemi… non avendo un vostro indirizzo, eccomi qua, sperando di raggiungervi in qualche modo ?

È vero, spesso “gli adulti parlano molto dei giovani ma troppo poco con loro”. Non capiscono, non si rendono conto… ma se cercate bene, c’è sempre qualcuno pronto a prendervi sul serio. Basta cercare e… sorridere, come dite voi stessi. Si dice che gli adulti sorridano 10, massimo 20 volte al giorno, mentre i bambini lo fanno almeno 400 volte da quando si svegliano a quando si addormentano la sera. Continuate “a scavalcare gli ostacoli, a superare le difficoltà armati di un sorriso, l’arma più letale che ci sia”. Il sorriso è contagioso, riuscirete a farlo comparire sulle labbra di chi vi sta accanto. Forza, è la strada giusta. Lanciarsi, sbagliare, sorridere, riprovare ?

Grazie per i consigli e un saluto a tutti i vostri compagni.
Alla prossima!
Pietro

#ScrittoSullaMiaPelle #pietrovaghi #tuttodunfiato #adolescenza #sorridere #lettera

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Grazie prof

Un prof mi ha scritto: “L’insegnamento è così, a volte lo rendono così complicato che ti penti di aver proposto un progetto, poi vedi i ragazzi interessati e soddisfatti e sai già che ci ricascherai…
Grazie per aver parlato loro di sogni e di come si sogna, di eroismo quotidiano e di prendere in mano la propria vita… temi che in una scuola non dovrebbero mai mancare. Grazie davvero”

Per una volta vorrei che i sorrisi e gli applausi andassero a tutti i prof che ho incontrato in questi mesi. Grazie a voi perché ci siete, per loro, giorno dopo giorno.
E con in mente i vostri sguardi e le vostre speranze, grazie anche ai ragazzi e alle ragazze dell’IISS Gadda: sognate, fate (!), sbagliate, cercate maestri, riprovate.
Senza paura! Non è mai troppo tardi.

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Guardai quelle colline

Guardai quelle colline,
erano vere
o le aveva
un allungo celestiale del pensiero
fatte nel sogno intravedere
tra le mire
del perenne desiderio?
Là si erano
a lungo
come da un esilio
diretti oscuramente
i pensieri del ritorno,
su loro erano scorsi
anelando
i miei pensieri
anche quando pensavano
ad altro – e ora uscivano
in una struggente trasparenza
a un incontro
con l’ antica ansia,
a un promesso appuntamento
di luce, di verità immanente…

Mario Luzi, Desiderium collium aeternorum

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Voglia di volare

Questa settimana sono stato a Milano, all’istituto Linneo. Ho incontrato una classe fantastica e una prof che vuole un gran bene ai suoi ragazzi. È ormai l’ordinarietà di queste mattinate a scuola, ma non riesco (e non voglio) abituarmi. Mentre i giornali continuano a raccontare solo le loro storie nere, io continuo a vedere fuochi accesi dentro tanti cuori. Sono ragazzi e ragazze di seconda media, con le loro paure, qualche sogno, molte sofferenze per quel che vedono in famiglia, e tanta, tanta voglia di volare alto. Ma nessuno lo racconta. E allora, senza fare nomi, nel mio piccolo, continuo a farlo io.
Grazie a ognuno di voi per la fiducia con cui avete condiviso le vostre storie e grazie per la speranza che ridate anche a noi grandi, anche quando siamo stanchi perché ne abbiamo viste e vissute troppe. Ogni volta che torno a scuola, non c’è storia, ricomincio a imparare.
Buona notte!

#volare #adolescenza #tuttodunfiato #scuola #pietrovaghi #ScrittoSullaMiaPelle

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